giovedì 18 marzo 2010

Lo scontro allargato


Spesso coloro che hanno cercato di capire la questione palestinese e di comprendere le ragioni di Israele, lo hanno fatto spinti dalle immagini cruente che ci giungono da quella regione. Ciò non permette di indagare la storia con uno sgaurdo disinteressato, anzi. La prospettiva che si adotta rischia di creare uno scontro di posizioni che tendono a dare ragione ad una parte o ad un'altra.
Premettendo che ogni cosa viene colta, inevitabilmente, solo da una determinata prospettiva che condiziona il nostro giudizio, un buon antidoto è quello di cercare non le ragioni dell'uno o dell'altro schieramento, ma di porre l'accento sui torti che hanno commesso sia la dirigenza palestinese che quella israeliana.
Solo così, credo, si potrà evitare che il conflitto straripi dai territori sino ad invadere gli articoli di giornale, le pubblicazioni e le idee dei singoli individui.
Ma come si deve reagire di fronte alle immagini che ritraggono i volti terrorizzati di israeliani dopo un attentato, o davanti alle scene strazianti dei corpi inermi di bambini palestinesi trucidati dalle bombe israeliane?
E' un gioco difficile da condurre quello della gara all'emotività, ma di sicuro quelle immagini vanno viste. Bisogna guardare negli occhi il prodotto dell'odio politico e religioso per schifarsene.

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